Pubblicato il

Proteine Digeribili e Indigeribili

Non esistono proteine indigeribili, ma spesso ci vengono riportati, da chi abbia assunto integratori proteici o stia seguendo una dieta iperproteica, alcuni disturbi di carattere gastro intestinale. Naturalmente questo nei soggetti che non abbiano subito interventi di resezione gastrica od intestinale, oppure siano affetti da patologie renali od epatiche, nei quali taluni alimenti possono causare disturbi molto più gravi.

I sintomi più frequenti sono la “pesantezza” post prandiale, meteorismo e scariche frequenti e diarroiche.

Analizziamo qui quali sono gli effetti negativi causati dall’eccessiva ingestione di proteine, siano esse animali o vegetali, anche se quelle animali producono effetti più marcati.

Se prendiamo in considerazione una schematizzazione della dieta mediterranea, la classica piramide alimentare, vedremo che al vertice della stessa si trovano le Proteine nobili, rappresentate dalla carne in tutte le sue declinazioni (bovina, suina, animali di bassa corte, salumi, insaccati, pesce ecc.) e poco più in basso le uova ed i latticini.  Il contributo proteico apportato da questo tipo di dieta è in effetti elevato, ma comunque questi alimenti non dovrebbero essere assunti più di 3-4 volte alla settimana.

Assumendone in maggior quantità e con maggiore frequenza, come ad esempio nelle diete dimagranti iperproteiche o mirate all’incremento della massa muscolare, il primo effetto negativo è la produzione di un eccesso di acido urico che può causare sovraccarico a livello dell’apparato renale o, nel caso peggiore, patologie importanti, dai calcoli renali alla gotta.

Un’altra complicazione causata dall’eccesso, è data dalla cattiva digestione, con sovraccarico del sistema epatico e renale, accompagnata dalla putrefazione proteica a livello intestinale, che produce dei veleni, alcuni dei quali assai pericolosi.

La putrefazione è un processo di modificazione biochimica di una sostanza organica dovuta all’azione di alcuni microrganismi, generalmente batteri, che attaccano le proteine trasformandole in prodotti diversi da quelli originali (amine). Interessa le carni, le uova, i formaggi ed altri alimenti proteici che trasforma in sostanze gassose ed in un sottoprodotto a reazione basica in cui possono vivere i parassiti intestinali. La putrefazione è sempre accompagnata da gas o da feci con odori assai sgradevoli. Quando la digestione non avviene correttamente, gli aminoacidi, derivati dalle proteine mal digerite, subiscono un processo di “decarbossilazione” che produce le seguenti amine tossiche:

arginina –> agmatina

cistina e cisteina –> mercaptano

istidina –> istamina

lisina –> cadaverina

ornitina –> putrescina

tirosina –> tiramina

triptofano –> indolo e scatolo

Molte di queste amine sono dei potenti vasocostrittori. Va notato che l’indolo e lo scatolo (metilindolo) sono responsabili in gran misura del particolare odore delle feci. Questo porta a comprendere perché le feci dei vegetariani non hanno odore o ne hanno uno assai leggero, così come le feci di chi si alimenta correttamente badando agli abbinamenti corretti tra i cibi.

Un altro problema rilevato in special modo da chi ricorre all’integrazione proteica utilizzando prodotti del tutto od in parte derivati dal latte bovino di bassa qualità è la diarrea che colpisce il soggetto dopo l’ingestione dell’integratore. Questi episodi sono dovuti all’intolleranza al Lattosio, presente nei prodotti con latte integrale.

Quale può essere la soluzione?

Per prima cosa vanno valutati con attenzione gli apporti proteici derivanti dall’assunzione di alimenti e non mescolare tra loro le fonti proteiche (carni e latticini, uova e carne ecc.). E’ indispensabile utilizzare fonti proteiche contenenti in percentuale più proteine e meno grassi e/o residui che possano scatenare le reazioni avverse (e quindi più prontamente digeribili ed assimilabili) e ricorrere, quando necessario, ad un’integrazione mirata con Aminoacidi Essenziali,  che non contengano eccipienti ed altre sostanze, che perciò non creino residui che possano dar luogo a fermentazioni, ma vengano prontamente e totalmente utilizzati in un percorso anabolico che privilegi la formazione ed il mantenimento della massa magra a scapito del deposito di massa grassa.